Casa Maccioni – Mancosu
Progetto di ristrutturazione di un’abitazione unifamiliare tipo a corte a Serramanna (SU)
Tra via Serra e via Tripoli fa capolino, con il suo portale ad arco a tutto sesto in mattoni di terra cruda, la casa Maccioni – Mancosu, dimora risalente all’800.
Il cortile antistante, esteso per circa quaranta metri, si apre gradualmente verso l’edificio principale, mostrando ruderi di stalle a sinistra e l’antico magazzino del vino a destra; il loggiato del 1920 è caratterizzato da tre archi in mattoni cotti a sesto ribassato.
L’accesso dalla loggia conduce a una stanza d’ingresso, anticipando un soggiorno e una camera. La distribuzione interna segue l’originaria disposizione, con cucina e stanza della scala rivelate oltre l’ingresso. Al piano superiore, due stanze da letto, un ripostiglio e il granaio, affacciato sul magazzino, narrano la storia del luogo attraverso materiali come mattoni di terra cruda, solai in legno e copertura in coppi all’incannucciato.
Il progetto di restauro conservativo, in conformità con le norme urbanistiche, mira al recupero di parti staticamente recuperabili, con attenzione alla tipologia distributiva e alle tecnologie locali tradizionali. Il design preserva la struttura originaria, concentrandosi sull’utilizzo di tecnologie locali e materiali compatibili con la bioarchitettura. Le tecniche costruttive includono il consolidamento delle fondazioni in pietra, la realizzazione di murature in terra cruda con mattoni nuovi e recuperati, il rifacimento degli architravi con legno di ginepro, rinforzi strutturali con mattoni laterizi, l’inserimento di tiranti in acciaio per ridurre la spinta sulle murature, e il consolidamento degli archi del loggiato mediante il sistema del cuci-scuci.
I solai e le coperture sono realizzati in legno, con coperture in coppi su tavolato e incannucciato. La pavimentazione varia tra ciottoli nei cortili, lastre di pietra locale nei percorsi principali, vespaio ventilato al piano terreno, mattonelle di cotto e monocottura ceramica, e pavimento in legno isolato acusticamente al primo piano. Le finiture comprendono intonaco tinteggiato con pitture naturali, pareti rivestite con piastrelle di ceramica nei bagni e nella cucina, infissi in legno trattati con impregnanti naturali, e prospetti esterni con mattoni a vista in alcune parti e intonaco tinteggiato in colori derivati dalla pittura originaria.
L’adeguamento alle rinnovate esigenze funzionali tende a non sconvolgere l’impianto tipologico e volumetrico: le vecchie parti funzionali hanno subito quelle modifiche dimensionali strettamente necessarie ai rinnovati bisogni attuali, come nel caso delle stalle, sostituite con una tettoia per il parcheggio. Il sistema distributivo ricalca quello originario.
La ristrutturazione della casa Maccioni-Mancosu, tipica architettura campidanese in terra cruda, si configura come esempio emblematico di dialogo fra presente e passato.